giovedì 5 luglio 2012

Lo specchio Sylvia Plath



Sono esatto e d'argento, privo di preconcetti.
Qualunque cosa io veda subito l'inghiottisco
tale e quale senza ombre di amore o disgusto.
Io non sono crudele, ma soltanto veritiero
-quadrangolare occhio di un piccolo iddio.
Il più del tempo rifletto sulla parete di fronte.
È rosa, macchiettata. Ormai da tanto tempo
la guardo che la sento un pezzo del mio cuore.
Ma lei c'è e non c'è.
Visi e oscurità continuamente si separano.

Adesso io sono un lago. Su me si china una donna
cercando in me di scoprire quella che lei è realmente.
Poi a quelle bugiarde si volta: alle candele o alla luna.
Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.
Sono importante per lei. Anche lei viene e va.
Ogni mattina il suo viso si alterna all'oscurità.
In me lei ha annegato una ragazza,
da me gli sorge incontro giorno dopo giorno
una vecchia, pesce mostruoso.

1 commento:

  1. Ecco come Sylvia Plath vede lo specchio. La ragazza che prima si guardava nello specchio, cambia, invecchia, e lo specchio registra le sue metamorfosi.
    Il lago, lo specchio, l'innamoramento egotistico. Narciso i innamora della sua immagine e vorrebbe rimanere sempre con le stesse sembianze, con la stessa fantasia. Può solo morire....

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