timido fiore
di fine estate
di semi pregno
bellezza altera e algida
come mare d'inverno
(per i consumatori di cartoline).
Creatura
dal cuore di marosi e di vulcani
che scalda più del fuoco
timida piuma
di cormorano
che fila strade
nell'azzurro atteso.
Rugiada
il tuo silenzio
prezioso di filigrana
si intravede nello sguardo
denso e ricurvo
cuore innocente
di cerbiatto e fata
filato di dolore sottile
come seta
manto d'abbraccio
di velluto e senso.
Mentre la mente
assurge a cosmogonia
babilonia crea
mille cammini
di pagine e segni
a conoscenza di visioni
immense
di uno scibile allibito.
Dammi le mani regina
dei folletti
che mentre io ti guardo
vedo tua madre e il cielo
una catena d'oro
e un cuore immenso.
Nessun commento:
Posta un commento