Rosa Nera
Apre la porta su volto sgomento
Non si sofferma
Parete smossa butta giù carico
Di lucerne
Antiche lucerne dentro botteghe
Disperati libri accennano vittorie
Microfoni masticati corrosi
Viole coperte
sfiancante cielo
Assoldati ricordi puntano stelle vuote
Caldi frammenti
possessioni lente
Fulmine spacca romantica panchina
Due parti uguali combaciano
taschino
In camicia d’uovo
Donna colibrina s’alza ancora un giorno
Lavare lenzuola
Compare Amapola nera
Mentre Sfiancato mare viaggia intorno volto
D’amata mano
Ogni parola evoca ricordi e visioni di un tempo che fu... la sensazione che trasmetti è che ci sia un mondo dietro ad ogni oggetto e ad ogni aggettivo che definisce meglio l'oggetto. Gli aggettivi non sono tanto positivi (sgomento, disperati, masticati, corrosi, sfiancante, sfiancato), eppure ad illuminare il nero c'è la luce di "antiche lucerne dentro botteghe..."ed è quello ciò che conta, la luce.Deborah
RispondiEliminaLe lucerne dei paesaggi interiori ed esteriori. Magnifico connubio tra nuova scrittura ermetica e visionarietà, immagini chiaroscurate, metafore e sinestesie ardite.
RispondiEliminae ancora vedo negli occhi delle donne magie e voglie e desideri di dimenticanza quella calma e lieta versata nella teiera un pomeriggio d'estate insieme mentre si raccontano le notti e tutto si trasforma e i lupi rosa viaggiano in vetture staccate dai binari e figliano silenziosi addii.
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