Da
dove viene la poesia? Ed è veramente possibile condividerla? Sono domande a cui
ogni scrittore potrebbe dare risposte diverse ed egualmente valide. Per tutti,
però, la poesia è il frutto di un’esigenza intima e profonda, irrinunciabile
come il respiro. Perché scrivere è guardare, guardare con occhi svelati e
attenti, guardare attorno ma anche all’interno, con coraggio e a volte
severità. Scrivere è attraversare lo specchio del tempo, ripercorrere i giorni
– il passato, il presente, il futuro immaginato – con appassionata dedizione.
Nella
poesia non ci si risparmia, la poesia non è consolatoria. Eppure, qualche
volta, ha l’effetto di una liberazione: epura i pensieri, i dubbi, le
incoerenze, dandogli un ritmo e un suono accattivante e significativo. La
poesia, nel suo moto inarrestabile di onda che viene e si ritrae, che svela e
nasconde, che dona e odombra, offre la possibilità preziosa di attraversare le
emozioni, qualunque emozione, senza venirne travolti, e di volgere in musica
quell’intenso naufragare. Così che la realtà, quand’anche scomoda e difficile,
trova cittadinanza e obliqua, come ci insegna Emily Dickinson, traspare dal
foglio bianco, in quel caldo fluire che intreccia la parole all’esperienza, il
ritmico battito dei versi al solitario pulsare delle lunghe notti bianche. Ecco,
forse la poesia è questo la maggior parte delle volte: un dialogo intimo, come
quello tra due amiche che si confidano la quotidiana fatica del proprio
sentire.
Per
questa ragione, da molto tempo, coltivavo il progetto ambizioso di riunire in
un’antologia come in un salotto, alcune delle poetesse più significative del
panorama italiano. Dove significativo ovviamente non vuole essere un giudizio
di merito (deputato ad altri e in altre sedi), ma il risultato di una scelta
programmatica di scrittura, portata avanti negli anni da ciascuna autrice, non
soltanto attraverso la propria produzione personale, ma anche tramite
l’organizzazione di dibattiti, seminari, occasioni d’incontro varie legate alla
scrittura delle donne e non solo. Dunque una scelta a tutto tondo, fondamentale
direi, dalla cui posizione fosse possibile offrire una testimonianza forte e
concreta, sviluppando un tema che potrebbe essere sintetizzato in due famosi
versi della poetessa americana Anne Sexton: “Una donna che scrive sente
troppo,/ che prodigi e portenti!” Ecco la scrittura femminile in una
definizione minima e assoluta, la creatività femminile che si sostanzia
generando parole e magia.
Ma
questa è stata soltanto la proposta iniziale. La mia idea, accolta con
entusiasmo dai tipi della TRAVEN BOOKS e poi dalle autrici che partecipano a
questo volume, è subito germogliata in versi che offrono molteplici spunti di
riflessione, occupando spazi forse non ancora sufficientemente esplorati, che
riguardano non soltanto la scrittura ma anche la scelta che la precede. In
pratica riflettendo l’esperienza personale – quotidiana, famigliare, storica –
di artiste a volte molto lontane tra loro per età, stile, formazione e intenti,
ma comunque accomunate da un progetto che, in tutte, appare essenziale.
In
questo libro si trovano dunque molte poesie così dette di “poetica” e altre che
“raccontano” la scrittura in altri termini o sotto aspetti più pratici e
terragni. Non tutte le poetesse interpellate, infatti, condividevano la
necessità di narrare la propria opera e la sua genesi, né il desiderio e
l’interesse per un antico – e secondo alcune inesistente- distinguo tra
scrittura femminile e maschile. Se ad alcune è apparso un tema superato, però,
ad altre è risultato entusiasmante e di sicura attualità. Come regolarsi di
conseguenza? In modo molto semplice e chiaro: accettando che ognuna proponesse
la propria personalissima testimonianza, la propria diversità, la propria
visione del tema. Per tale ragione alcune delle poesie qui presentate possono
apparire meno sintoniche di altre: in realtà i versi di Anne Sexton posti in
esergo sono stati interpretati in modo diverso e vario, ma sempre molto
convinto.
Infine,
appare superfluo ma doveroso ricordare che, come ogni antologia, anche questa
peccherà di esclusioni e dimenticanze più o meno evidenti, che purtroppo però
costituiscono l’inevitabile limite di questo genere di volumi. Ci si augura che
offrendo un discreto ventaglio di autrici contemporanee, il lettore sia
stimolato ad approfondire poi per proprio conto la ricerca, consultando i
cataloghi e i siti delle case editrici specializzate o le riviste del settore.
“Donne di parola” non può essere quindi considerato un elenco esaustivo – è
oggettivamente impossibile – ma sicuramente un punto di partenza consolidato
dal quale diramare l’attenzione verso nuove e appassionanti letture.
Silvia Calzolari dedica una sua poesia alla grande Anne Sexton
Anne Sexton
Filo sottile
La mia fede
è un carico enorme
appeso a un filo sottile,
proprio come un ragno
appende i suoi piccoli a una tela fine,
proprio come dalla vite,
Silvia Calzolari dedica una sua poesia alla grande Anne Sexton
Anne Sexton
Filo sottile
La mia fede
è un carico enorme
appeso a un filo sottile,
proprio come un ragno
appende i suoi piccoli a una tela fine,
proprio come dalla vite,
esile e rigida,
pendono grappoli
come occhi,
come molti angeli
danzano su una capocchia di spillo.
Dio non chiede troppo filo
per restare qui;
solo una venuzza
e sangue che vi scorra
e un po' d'amore.
Come qualcuno ha detto:
l'amore e la tosse
non si possono nascondere.
Neppure un colpetto di tosse
neppure un amore minimo.
Perciò se hai solo un filo sottile
a Dio non importa:
Lui te lo troverai tra le mani facilmente
proprio come una volta con dieci centesimi
ti potevi prendere una Coca.
pendono grappoli
come occhi,
come molti angeli
danzano su una capocchia di spillo.
Dio non chiede troppo filo
per restare qui;
solo una venuzza
e sangue che vi scorra
e un po' d'amore.
Come qualcuno ha detto:
l'amore e la tosse
non si possono nascondere.
Neppure un colpetto di tosse
neppure un amore minimo.
Perciò se hai solo un filo sottile
a Dio non importa:
Lui te lo troverai tra le mani facilmente
proprio come una volta con dieci centesimi
ti potevi prendere una Coca.
Nessun commento:
Posta un commento