lunedì 4 giugno 2012

Il Mito della sorellanza

Consiglia Giovine
pittrice e scultrice
Il mito della sorellanza nasce in epoche antichissime e negli anni della militanza femminista è stato ripreso con grande dispendio di forze speculative e politiche nei collettivi e nei partiti. In realtà il femminile plurale è veramente una realtà recente che va esplorata e decodificata, senza ideologismi e pregiudizi. Si tratta di costruire un codice nuovo che non copi quello maschile ma che sperimenti formule sue proprie, senza passare da gerarchismi e finte autorità matriarcali, che replicano tristemente il codice del potere che abbiamo preso in prestito dal linguaggio  della polis, gestita dall'universo maschile. Dobbiamo imparare a trovare modalità nuove intorno alla parola e alla scrittura, rimanendo nella POLIS, cercando di dialogare attivamente con gli interlocutori presenti nel territorio in cui ognuna è inserita. E' una ricerca lenta e complessa che deve fare i conti con la storia giovane dell' essere soggetti politici solo da poco. Bisogna essere consapevoli che da sempre gli uomini  si sono costituiti in gruppi, partiti e associazioni e hanno alle spalle secoli di esercizio reale. Le donne sono da poco riuscite a entrare a far parte di organismi politici, burocratici, amministrativi, accademici e sempre con grande difficoltà e mediando con le loro mille anime. Nn si può equiparare quasi cinquant'anni di esperienza politica femminile con duemila anni di comunità maschile. Noi siamo consapevoli che abbiamo davanti un cammino in salita e riusciremo a trovare il nostro codice solo a partire da un pensiero aperto, orizzontale, fluido, capace di entrare in contatto con le sue ombre e le sue contraddizioni.

Floriana Coppola




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